Si vive con attenzione. Può succedere sempre che il fenomeno si ripeta in modo anche più grave. La paura c'è sempre. Dicono che non bisogna preoccuparsi, però, non si sa cosa può succedere. La preoccupazione rimane 3 giorni dopo la forte scossa di terremoto. Lo sciame sismico in mare davanti alla costa a nord delle Marche continua; sono soprattutto lievi le scosse registrate dagli strumenti, alcune però, sono percepite da chi vive tra Pesaro e Ancona. Quante se ne sentono ancora? Poche e lieve però ci sono. Io sono un dottore, i pazienti sono molto disturbati da questa cosa: telefonano, hanno paura. C'è sempre il terrore perché l'hai vissuto, l'hai sentito, c'è il pensiero se arriva o non arriva, te lo aspetti o non te lo aspetti. La paura del terremoto sarebbe all'origine delle proteste di alcuni detenuti nel carcere anconetano di Montacuto che nella notte scorsa hanno ottenuto di dormire con le celle aperte dopo avere aggredito quattro agenti è la denuncia del sindacato di polizia penitenziaria. Ad Ancona, ancora chiuse diverse scuole per controlli e per permettere il ripristino delle strutture lesionate. Inagibili anche alcune abitazioni, complessivamente una cinquantina le persone sfollate tra il capoluogo e Pesaro. Qui, il sindaco lancia un appello a Regione e Governo. Ogni giorno aumentano le crepe, si trovano nuovi danni, danni che però sono comunque ingenti. Abbiamo calcolato già più di 20 milioni di danni al patrimonio comunale, altre città ne hanno avuto addirittura di più. C'è la richiesta di Stato di emergenza. Quindi, abbiamo bisogno di aiuto sperando che queste scosse piccole smettano.























