Torino, il nuovo laboratorio di virologia ambientale

17 nov 2020
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Le foto appese al muro mostrano come fosse la struttura solo a giugno scorso, dalle ceneri di un laboratorio dismesso è nata questa eccellenza, un nuovo laboratorio di virologia ambientale progettato, appaltato e ricostruito in appena 3 mesi è stato inaugurato il 2 settembre, 750000 euro di investimento e 12 biologi assunti. Siamo alla Loggia, piccolo centro alle porte di Torino, qui l'Arpa Piemonte processa ogni giorno 1200 tamponi molecolari, ma soprattutto studia l'ambiente che ci circonda, per capire se c'è traccia del virus e in che quantità. Per il momento nell'aria che respiriamo attraverso queste centraline o nelle acque reflue, nelle fogne, prima che entrino nei depuratori. Noi dobbiamo capire come si muove questo virus, dobbiamo capire come si veicola e quindi capire se ci sono tracce o meno di virus nelle varie matrici ambientali, acqua, aria, ma in futuro anche suoli, eccetera, credo che sia fondamentale. Gli faccio un esempio per tutti, se noi riusciamo a capire dalle acque reflue che c'è presenza del virus, ebbene, noi possiamo giocare di anticipo perché quella porzione di popolazione può certamente contenere un focolaio e questo credo che sia molto importante. Una volta raccolti i campioni di acqua e di aria vengono analizzati, il processo comincia con un passaggio fondamentale. Qui abbiamo la provetta con il contenuto che viene fuori dal campionamento di aria o di acqua, è la stessa cosa, però deve essere concentrato, molto concentrato e utilizziamo una macchina come questa che è un ultrà centrifuga, andiamo a cinquantamila volte la forza di gravità per ottenere poi qua sotto soltanto il concentrato dove potrebbe annidarsi il virus. Dall'ultra centrifuga vengono fuori campioni più scuri perché più concentrati come questo che abbiamo tra le mani, la provetta viene inserita nell'estrattore di materiale genetico, materiale arriva poi all'ultima e decisiva analisi. Questi sono tamponi molecolari, però, il responso è uguale anche per gli ambientali, così è negativo, non c'è virus, così il virus è presente. Questo è il cuore del laboratorio dell'Arpa, si chiama BLS 3, è un'area ad alta sicurezza biologica, perché qui viene anche coltivato il virus una volta individuato nei campioni ambientali. Perché una volta trovato il materiale genetico nell'aria, nell'acqua, nelle matrici ambientali, vogliamo capire se c'è associato un virus che può infettare oppure se è soltanto tracce di materiale genetico. Cioè attivo o non attivo. Attivo o non attivo, può infettare, non può infettare, qua dentro lo stiamo studiando. Ci può anticipare qualche risultato di questa sperimentazione che sta portando avanti? Non le anticipo ancora perché stiamo lavorando tanto, ma vogliamo uscire con dei dati certi, ci vediamo a dicembre e sicuramente qualche risultato importante, potremmo darvelo.

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