È stato soggetto ad un accurato processo di controllo di fabbricazione e di qualità ed infine è stato approvato da Rete Ferroviaria Italiana il pezzo di scambio che avrebbe causato il deragliamento del Frecciarossa. Non parla di difetti la società produttrice del deviatoio che, per la prima volta, fornisce la sua ricostruzione dei fatti. La Alstom, colosso francese che opera nel settore delle infrastrutture ferroviarie, si difende e precisa che l'installazione e la manutenzione degli scambi è effettuata poi dal cliente finale. Il pezzo, dunque, secondo la società non avrebbe presentato alcuna anomalia, come invece ipotizzato dalla Procura di Lodi. Nel fascicolo aperto per disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni plurime compare il nome dell'amministratore delegato della società, Michele Viale. Oltre a lui per il disastro ferroviario ci sono anche i nomi dei 5 operai di Rete Ferroviaria Italiana che quella notte stavano lavorando sul binario incriminato per una manutenzione ordinaria e della stessa società indagata per responsabilità amministrativa. Dalle indagini è emerso che il lotto di cui faceva parte il pezzo sotto inchiesta comprendeva 11 attuatori, 5 dei quali ancora in magazzino e altri 5 già da tempo operativi. I 5 in funzione, posizionati su diverse tratte ferroviarie, sono stati già individuati dalla magistratura e “non presentano difetti di funzionamento”, ha dichiarato il Procuratore di Lodi. Altri invece sono ancora da installare e saranno sottoposti ad accertamenti tecnici nel corso delle indagini. Intanto proseguono le operazioni di rimozione dei vagoni. Gli operai sono al lavoro da domenica per permettere alla circolazione dell'alta velocità di riprendere a funzionare il prima possibile.