In una Sicilia arancione dove preoccupa l'aumento esponenziale dei contagi da Covid-19 c'è una città che è già stata dichiarata zona rossa, si tratta di Messina, dove si torna praticamente in in lockdown. Per adesso è stata applicata l'ordinanza emessa dal Presidente della regione che prevede una zona rossa soft come nelle festività natalizie. Nel fine settimana, invece, scatterà quelle emanate dal Sindaco Cateno De Luca che farà tornare la città indietro di 10 mesi tornando alla situazione di marzo 2020. Tutto chiuso tranne i negozi di prima necessità, si potrà continuare a traghettare da e per la Calabria, ma per comprovate esigenze e sottoponendosi al tampone quando necessario. Un provvedimento pesante quello della zona rossa, ma che si è reso necessario. I positivi sono tanti, sono aumentati i tamponi. A marzo facendo meno tamponi c'erano meno positivi. Adesso più tamponi, più positivi, c'è la libertà assoluta e la gente non ha capito a cosa va incontro. I rischi ci sono, purtroppo, per chi lavora è un dramma. Per gli altri è un bene. Quindi un provvedimento che lei si sente di dire sia giusto? Io ritengo di sì. Purtroppo è necessario perché se no questa macchia d'olio si allarga sempre di più. Cosa sia giusto e cosa sia sbagliato io non lo so. So solo che viviamo nel caos più totale. C'è grande confusione. Troppa per quanto mi riguarda, perché siamo abbattuti a destra e a sinistra, quindi io per essere riammesso nella comunità ho avuto bisogno della liberatoria, perché ho preso il Covid. La domanda nasce spontanea, ma se avete avuto il tampone negativo fatemela voi stessi. E intanto tra favorevoli e contrari la città dello stretto si prepara a vivere un nuovo lock down.