"Abbiamo raggiunto già dei limiti. Limiti per quello che riguarda le nostro risorse, ma anche l'affollamento delle strade anche sul nostro territorio." Turismo di massa e limitazioni. In diverse Regioni il dibattito è aperto, ma in Italia, chi ha deciso in quale direzione procedere c'è. In tutta la Provincia Autonoma di Bolzano il numero chiuso per i turisti è una realtà. Per l'Alto Adige una svolta storica, il cambiamento adottato con una delibera dal Consiglio Provinciale, dopo mesi di discussioni con operatori del settore e amministratori locali, si pone diversi obiettivi: salvaguardare il patrimonio naturalistico e culturale dell'Alto Adige, migliorare la qualità dei servizi offerti e tutelare i cittadini. "Questa decisione è stata presa dopo quale ragionamento? Cioè su quali dati vi siete basati?" "È così che anche noi abbiamo sentito sempre di più anche certi problemi. Vogliamo garantire anche l'accettanza del turismo, settore importantissimo per il nostro territorio. Anche in futuro l'accettanza da parte della nostra popolazione." Il tetto è stato fissato a 34 milioni di pernottamenti, che equivale al numero di presenze turistiche registrato in Alto Adige nel 2019. Entro il mese di giugno terminerà la registrazione delle strutture presenti sul territorio. Il numero dei posti per ogni singolo Comune, salvo diritti acquisiti, non potrà aumentare. "Non temete qualche effetto controproducente, cioè che la gente decide di andare da altre parti piuttosto che venire in Alto Adige?" "No, no. Abbiamo raggiunto adesso più di 34 milioni di pernottamenti e questi sono abbastanza. Puntiamo sempre di più alla qualità e non più sulla quantità.".