Esattamente la metà di quelle previste. L'Italia avrebbe dovuto ricevere 28,3 milioni di dosi entro il primo trimestre, o almeno, era quanto stimava il Governo a dicembre 2020. Ora, che i primi tre mesi sono passati, possiamo fare il bilancio: in tutto il Paese ne sono arrivate solo 14 milioni, ne erano previste il doppio. Un drastico calo rispetto alle attese che riguarda tutta l'Unione Europea. Pfizer e Moderna hanno onorato gli accordi, rispettivamente con 8,7 milioni e 1,3. Non si può dire lo stesso delle altre due aziende farmaceutiche. Cominciando da AstraZeneca che ha consegnato nel nostro Paese 4 milioni di dosi, un quarto di quelle promesse. La sospensione del farmaco anglo-svedese ha ovviamente contribuito al rallentamento. Di CureVac non ne è arrivata nemmeno una, avrebbero dovuto essere due milioni e pare che non raggiungerà l'obiettivo prefissato nemmeno nel secondo trimestre: il siero tedesco dev'essere ancora autorizzato dall'EMA. Dando uno sguardo a quello e quanto ci aspetta, in aprile dovrebbero arrivare 8 milioni di dosi: così ha annunciato il Generale Figliuolo. Non sarebbero abbastanza, però, per dare la giusta spinta alla campagna e soprattutto la quantità non sarebbe sufficiente per raggiungere la tanto attesa quota di 500 mila somministrazioni al giorno. In aprile, con 8 milioni, se ne potranno fare, in media, poco più della metà di quelle sperate. Il grosso dei 50 milioni di dosi attese da qui ai prossimi tre mesi, in sostanza, arriverebbe a maggio e giugno.