È prevista per domani mattina la riapertura della Strada Statale 36, nella zona di Lecco, chiusa dopo il crollo di un cavalcavia che è costato la vita a Claudio Bertini, un pensionato di 69 anni. Gli uomini dell’ANAS stanno ultimando i lavori di rimozione del tronco centrale caduto sulle due carreggiate, quindi si procederà alla riasfaltatura del manto stradale. Solo allora il traffico potrà tornare a circolare, con la restrizione ad una sola corsia, in quel tratto, perché i due monconi del ponte crollato rimangono a disposizione del magistrato per i rilievi, e soprattutto, quello del lato in direzione Lecco, sporge di qualche metro sulla prima corsia di marcia. Sarà la magistratura, infatti, a stabilire le responsabilità di questo crollo costato la vita ad un uomo e il ferimento di altre quattro persone, tra cui un bambino. Bisognerà capire perché dopo la chiamata del tecnico ANAS alle 13,30, nessuno della Provincia di Lecco ha provveduto a chiudere la strada provinciale 49, perché si sono aspettate quattro ore prima di decidere, quando era evidente che il ponte era pericolante e perché quel trasporto eccezionale di oltre 70 tonnellate, autorizzato dalla Provincia di Lecco, non è stato bloccato dopo aver saputo che il ponte era a rischio. Il Procuratore Capo di Lecco ha fatto sapere che ora verranno controllati e verificati tutti i venticinque ponti che attraversano la strada statale 36, sottoposti alle stesse intemperie di quello crollato, e costruiti nello stesso periodo e con gli stessi materiali.