34 morti tra il primo maggio e il 20 maggio. 34 decessi che si aggiungono ai 143 registrati nel mese di aprile sono i numeri che si contano al Pio Albergo Trivulzio, la più famosa residenza per anziani milanese finita al centro dell'inchiesta sulle Rsa lombarde. Epidemia colposa e omicidio colposo l'ipotesi di reato avanzate dai magistrati nei confronti dei vertici delle strutture indagate almeno una quindicina. Saremo davanti al Pio albergo Trivulzio per ricordare i morti e per far sentire la nostra vicinanza ai vivi ha annunciato Alessandro Azzoni, portavoce del comitato verità e giustizia per le vittime del Trivulzio. Al suo fianco ci saranno anche i parenti degli ospiti di altre strutture indagate. Da più di due mesi chiediamo dati, informazioni e trasparenza al Pio Albergo Trivulzio, abbiamo avuto solo un muro di gomma e nessuna risposta saremo davanti al Trivulzio per chiedere giustizia per i morti e verità per i vivi, sicurezza e solidarietà per le persone che adesso sono ospitate e solidarietà verso tutto il personale medico e infermieristico che sta garantendo le cure ai nostri parenti. Siamo tuttora molto preoccupati per ciò che può succedere all'interno del Pio Albergo Trivulzio non abbiamo ancora notizie, non ci sono state date risposte. A chiedere giustizia sono anche i parenti delle vittime del Don Gnocchi altra struttura finita sotto inchiesta. Sono almeno una ventina le lettere di richiesta di risarcimento del danno in sede civile, lettere in cui si sottolinea il nesso causale tra la responsabilità della Fondazione e la morte del paziente. Accuse che la Fondazione rispedisce al mittente. "Come già ribadito", si legge nella nota diffusa dalla struttura, "sin dall'inizio dell'emergenza, a Fondazione ha messo in atto e adottato le procedure definite dall'Istituto Superiore di Sanità e Oms." Intanto, vanno avanti le indagini e le deposizioni di testimoni e persone informate sui fatti.