In Sicilia negli ultimi giorni il virus ha rallentato la sua corsa, 6 settimane di alternanza tra zona rossa e arancione hanno permesso di contenere il contagio, i controlli serrati nei porti e negli aeroporti hanno consentito di individuare e bloccare i casi di variante inglese, nelle scuole superiori da lunedì il 75% degli alunni potrà tornare a seguire le lezioni in presenza, ma non ovunque, in provincia di Palermo per il numero alto di casi in rapporto alla popolazione, ci sono comuni come Caccamo, Carini, Villabate, sotto osservazione, altri in cui sono già in vigore nuove restrizioni, fino all' 11 marzo è zona rossa a San Giuseppe Jato e San Cipirello, comuni confinanti, immersi nella Valle dello Jato, circondati dalle montagne che sovrastano Palermo, una segnalazione aveva spinto i Carabinieri ad indagare su una presunta proibita festa di carnevale con cento partecipanti ma nessun riscontro è emerso finora. Gira la voce di una festa di Carnevale dove sarebbe partito questo focolaio. Sinceramente non lo so. I ragazzi come si comportano, rispettano le regole? Si, si. Le scuole, come le attività commerciali non necessarie, sono state chiuse, si esce e si entra solo per necessità, chi arriva da fuori paese non è al corrente del provvedimento, trova un centro immerso nel silenzio, è quasi deserto. Chi abita qui esce soltanto se non può farne a meno. Lei è preoccupato? Cerca di stare comunque a casa? Si, quello si. Gli anziani si chiudono tra le mura domestiche, osservando il mondo esterno dal balcone di casa, aspettando che torni la normalità.