Aiuti alle zone alluvionate, anzitutto c'è da stabilire chi potrà usufruirne e ad esempio vedersi sospese tasse, rate dei mutui e bollette. La lista dei comuni interessati dovrebbe riguardare oltre 80 città, circa un milione tra cittadini e imprese. Una volta stabilito il perimetro dei beneficiari, di quanto potranno usufruire? Il Governo ha messo sul piatto 2 miliardi con un primo decreto ancora non pubblicato, circa la metà per le aziende, quasi 900 milioni per i lavoratori con cassa integrazione straordinaria di massimo 90 giorni per i dipendenti e contributo una tantum da 3mila euro per gli autonomi. 200 milioni andranno poi a rifinanziare il fondo emergenze nazionali che andrà interamente alle aree alluvionate. I diversi ministeri hanno scavato nei loro bilanci per trovare i fondi da mettere in comune nel decreto. Arriveranno poi altri provvedimenti per l'indennizzo dei danni. La premier Meloni ha confermato l'attivazione del Fondo Europeo di solidarietà, ma attenzione ad aspettarsi tanto come mostra questo grafico che riporta l'esempio dell'ultima disastrosa alluvione in Nord Europa dell'estate di due anni fa. Il contributo di questo fondo è storicamente limitato e parziale, soldi insomma utili ma non risolutivi. Ci sono poi 2 miliardi e mezzo previsti specificamente dal PNRR contro i dissesti. Ma in gran parte sono già destinati. Altri 6 miliardi legati al recovery sono appannaggio dei comuni, non per ristorare danni, ma per la prevenzione e sono polverizzati in una serie di interventi piccoli e medi di ampio raggio che comprendono anche l'efficientamento energetico o l'illuminazione pubblica. Insomma, è presumibile che dal PNRR, non arriveranno i fondi decisivi. Sono invece destinati a questo tipo di emergenza i soldi del decreto Proteggi Italia del 2019 che stanziava 14 miliardi fino al 2030. Ma sono denari dispesi tra decine di ministeri ed enti e vincolati da complesse sparpagliate regole di spesa. Una ricognizione è in atto, ma per ora questi soldi sono disponibili solo in teoria, mentre servono, e in tempi brevi, nella pratica.