A pochi giorni dalla scadenza del 15 ottobre, fissata per la presentazione ufficiale delle offerte per il salvataggio di Alitalia, rispunta Lufthansa, la compagnia aerea tedesca che in passato aveva mostrato interesse, ma solo a patto di robusti tagli al personale, sarebbe pronta a stringere un'alleanza commerciale con l'aviolinea italiana a rischio fallimento. Non si tratterebbe quindi di riprende una quota della nuova società che avrà il compito di risollevare l'ex compagnia di bandiera, ma di una partecipazione in alternativa a Delta Airlines. Il colosso statunitense non ha ancora definito esattamente quale sarà la sua quota nella nuova Alitalia nell'ambito del progetto che coinvolge Ferrovie dello Stato, Ministero del Tesoro e Atlantia, il gruppo che controlla Autostrade per l'Italia e i due aeroporti di Roma. Proprio Atlantia la settimana scorsa aveva criticato alcuni punti del piano. La holding della famiglia Benetton ha sollevato dubbi sull'intenzione di Delta di non riservare ad Alitalia un ruolo centrale nel mercato delle rotte verso il nord America, ritenuto il più redditizio. Inoltre Atlantia ha chiesto chiarezza sulla questione delle concessioni autostradali che il Governo potrebbe rivedere, una presa di posizione è suonata come un ultimatum verso l'esecutivo che adesso si ritrova sul tavolo la proposta di Lufthansa. Offerta arrivata poche ore dopo che Luciano Benetton aveva lodato la compagnia tedesca per le sue capacità tecniche e nell'acquisizione di altri vettori. Insomma, molte incertezze sul dossier Alitalia, che potrebbe subire l'ennesimo rinvio, anche se stavolta solo di qualche settimana. Un'incertezza che però preoccupa i sindacati, in allerta per i circa 2000 esuberi all'orizzonte che rende probabile un'ulteriore iniezione di denaro pubblico. Soldi che si aggiungerebbe ai 900 milioni prestati dallo Stato nel 2017 che servirebbero per garantire i ruoli voli prossimi mesi.