Come sono cambiate le rotte commerciali nel Mar Nero

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3 giorni fa

Il um grano, di mais, di semi di girasole, sono i principali esportatori mondiali di queste commodity, di questi beni che sono fondamentali, soprattutto per i paesi, in via di sviluppo, ma è cambiato qualcosa perché da allora 24 navi dall'inizio della guerra, 24 navi russe militari sono state distrutte dai droni e dai missili ucraini. dunque, il fatto che la Russia sia d'accordo con una tregua nel Mar Nero, beh è anche indicatore che non ha più una presenza così forte nell'area e infatti la sua flotta è stata spostata da Sebastopoli, dove era sotto tiro dei missili ucraini, a Novorosik, quindi in Russia. E questo ha dato la possibilità agli ucraini di sostituire quella rotta per esportazione del grano, figlia dell'accordo dell'ONU, che dal 2023 non è più operativa, con un'altra rotta più vicina alle coste rumene e bulgare che già oggi dà la possibilità all'Ucraina di esportare il suo grano in tutto il mondo, nonostante non ci sia più questo accordo sotto leggi dell'ONU finito nel 2023 oltre 9000 navi civili e navi cargo hanno fatto la spola nel 2024 appunto verso Odessa e ha dato la possibilità a questa nuova rotta all'Ucraina di tornare quasi ai livelli, di esportazione di agroalimentari precedenti alla guerra, insomma, è un elemento insomma di di notevole interesse, visto che è un paese in guerra per metà bombardato che riesca a raggiungere questi risultati. Va detto che nel frattempo la Russia invece ha aumentato. il proprio livello di export, qua si parla di grano per milioni di tonnellate, quindi comunque c'è una sproporzione e i russi hanno approfittato di questa condizione di debolezza degli ucraini. Probabilmente però non ha più questa rilevanza quanto nel 2022-2023, quando si riteneva che il blocco del Mar Nero avrebbe causato, un forte aumento delle morti per malnutrizione in tutto il mondo, perché nel frattempo il prezzo di questi prodotti, È sostanzialmente crollato un -50% più o meno ormai sono di semi e grano perché c'è una minore richiesta, siamo in una fase diversa del mercato, d'altra parte ricordiamo sempre che la Russia rimane un fornitore fondamentale per i fertilizzanti in Unione Europea, un fertilizzante su quattro sostanzialmente lo compriamo da loro ed è per questo che non ci sono, sanzioni, ma le sanzioni riguardano altro, come le banche.