Cosa sono i dazi reciproci che vuole Trump

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1 mese fa

Dazi reciproci, cosa vuol dire? Potrebbe voler dire che le tariffe che gli Stati Uniti impongono, le tasse che impongono sulle merci che vengono importate, appunto, sul territorio americano, dovranno essere equiparate, dovranno essere alzate, si immagina solo al rialzo, equiparate alle tariffe che impongono i Paesi da cui provengono queste merci e che impongono, appunto, sui prodotti americani. Facciamo un esempio pratico, prendiamo le automobili. Oggi l'Unione Europea impone un dazio sulle auto americane, come su quelle di tutto il mondo, sono dazi approvati dalla Organizzazione Mondiale del Commercio, del 10%. Gli americani, invece, impongono un dazio sulle auto europee del 2,5%. E questo, secondo Trump, è un comportamento che in qualche modo non garantisce un'equiparazione tra le automobili americane e quelle europee. Infatti si parla di andare a rendere uguali questi dazi, già come mossa negoziale europea. In effetti, se andiamo a vedere i livelli tariffari e quanto costa importare le merci americane in Europa, si vede che l'Unione Europea fa pagare un po' di più, rispetto a quanto fanno pagare gli americani, le importazioni di queste merci. Qua abbiamo messo la media, 4,7% rispetto a un 4% e alcuni esempi, come la frutta, i preparati di carne e pesce, il tabacco e derivati, fertilizzanti, abiti e accessori. Quindi una differenza in effetti c'è. Però in realtà non sarebbe l'Unione Europea ad essere maggiormente penalizzata, secondo i calcoli di Goldman Sachs, da una manovra di questo tipo, ma più Paesi in via di sviluppo, vediamo: l'Indonesia, il Vietnam, la Thailandia, il Sud Africa, la Cambogia, che hanno una maggiore discrepanza. Va tutto poi capito, anche, cosa Trump intenderà per dazi, perché lo stesso Presidente ha detto: potremmo considerare anche delle regolamentazioni. Pensiamo alle normative sanitarie sui prodotti agroalimentari che importiamo dagli Stati Uniti. Un'arma negoziale potrebbe essere anche, però, per l'Europa, il fatto che il 31 marzo potrebbero scattare quasi 3 miliardi di euro di dazi su prodotti americani che erano stati introdotti nel 2018 col primo mandato Trump ma non sono poi mai entrati in vigore. Erano stati sospesi ma sono lì, pronti a partire, eventualmente. .