Dazi, rischio recessione Italia si allontana

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3 giorni fa

La sospensione dei nuovi dazi americani su tutte le merci provenienti dall'Europa e il congelamento delle controtariffe che Bruxelles era pronta a scatenare allontanano il rischio di recessione economica per il nostro Paese. Un quadro a tinte fosche che il governo ha disegnato nell'ultimo documento di economia e finanza, la cornice entro la quale si programma la politica economica. Nel piano firmato dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si prevede infatti l'impatto di un inasprimento della guerra commerciale, cioè nel caso di tariffa al 20% su ogni bene europeo e ritorsioni dalla controparte. In questa simulazione nel 2026 e nel 2027, il prodotto interno lordo dell'Italia subirebbe un sonoro schiaffo. Si salverebbe dal segno meno quest'anno, ma finirebbe in rosso nel biennio successivo. Questo nell'ipotesi in cui, come detto, entrassero in vigore le tasse che Donald Trump ha sterilizzato per 90 giorni ma che continua a tenere sul tavolo. Per il nostro PIL, rivisto comunque al ribasso rispetto alle previsioni dello scorso autunno, incombono in ogni caso gli effetti delle tasse a stelle e strisce già in vigore da marzo, e cioè 25% su acciaio e alluminio, stessa quota sulle auto e 10% su tutti gli altri prodotti europei venduti negli Stati Uniti. Balzelli alla dogana che potrebbero dare uno scossone significativo a un paese come il nostro che fa molto affidamento sulle esportazioni, per oltre il 10% destinate al di là dell'Atlantico. E non è detto che finisca qui perché la Casa Bianca minaccia anche tariffa all'industria farmaceutica, uno dei settori italiani che più esporta oltreoceano. .