Bisognerà aspettare almeno una settimana per sapere come saranno distribuiti i nuovi aiuti economici contro la pandemia. "Un sostegno", è questo il nome del decreto, per lavoratori, famiglie e imprese, rinviato da gennaio per la crisi politica che ora potrebbe impiegare più dei 32 miliardi di extra deficit, cioè ulteriore indebitamento, a disposizione, 10 miliardi dovrebbero essere destinati al pacchetto lavoro col prolungamento della cassa integrazione pagata dallo Stato, che però potrebbe essere riservata ai settori più in difficoltà e l'obiettivo di sveltire le procedure in modo che non si ripetano i ritardi nell'invio dei bonifici. Proroga poi del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno. 1 miliardo servirebbe inoltre per i sussidi agli stagionali e un altro per rafforzare il reddito di cittadinanza. Per le famiglie con figli in didattica a distanza dovrebbero esserci 200 milioni da spendere per i congedi a dipendenti e autonomi, quando la scuola chiude quindi un solo genitore potrà restare a casa e avere metà dello stipendio se il bimbo non supera i 14 anni, sempreché non si sia smart working. Il ricorso a quest'ultimo dovrebbe essere facilitato, mentre sembrano essere usciti dai radar i bonus baby sitting. Di 12 miliardi la dote per aiutare 2,7 milioni tra aziende e professionisti e partite Iva. Si ragiona su indennizzi per chi ha subito più danni a causa delle chiusure. Una percentuale che arriverebbe al massimo al 30% e calcolata sulla base del calo del fatturato, almeno un terzo, avuto nell'intero 2020. Non è però tramontata in alternativa l'idea del credito d'imposta, cioè di sconti su tasse da pagare e su questo fronte è quasi certo che 50 milioni di cartelle esattoriali saranno congelate fino al 30 aprile. Ma c'è anche l'ipotesi di cancellare i debiti fiscali fino a 5000 euro del 2000/ 2015. Un condono del genere costerebbe un paio di miliardi. La stessa cifra che il governo vuole utilizzare per rafforzare la campagna di vaccinazione.