I porti bloccati in Ucraina fermano l'export di grano

09 mag 2022
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Eh sì, questa è uno degli effetti delle conseguenze più gravi, per adesso, che potrebbe colpire tutto il mondo non solo Ucraina, Russia e l'Unione Europea. È l'allarme delle Nazioni Unite che ce lo ricorda, insomma, perché questo è un allarme che suona da parecchio tempo. Oggi i silos ucraini sono pieni, cioè i serbatoi, i granai appunto dell'Ucraina sono pieni di grano che può essere esportato ma dobbiamo riaprire i porti ucraini perché, per adesso, sono chiusi. Questo è l'allarme che potrebbe potrebbe mettere a repentaglio la dieta e la possibilità di mangiare, di avere un pasto al giorno per centinaia di milioni di persone che dipendono da queste forniture. Vediamo qualche numero per capire l'importanza dell'Ucraina e anche della Russia che infatti assieme controllano il 28% degli scambi di grano, di cereali in tutto il mondo. Il 20-30%, quasi un terzo dei campi dell'Ucraina, quest'anno non verrà sostanzialmente coltivato, questo è l'allarme della FAO ma è stato anche confermato del Governo ucraino stesso. Perché? Perché anche il 95% dell'export passava, bisogna usare il passato, per Odessa. Odessa che ovviamente sappiamo che in questo momento è circondata è sotto assedio e quindi, ovviamente, non possono passare da qui le navi che esportano grano in tutto il mondo. Li vedete, questa è Marine Traffic che ben descrive la situazione delle ultime settimane, non c'è nessuna nave che entra ed esce da quei porti in questo momento. Semmai l'export, il commercio di grano, di olio di girasole e di tutto il resto dei prodotti alimentari ucraini potrebbe arrivare e sta arrivando da Romania e Bulgaria, via terra e poi, appunto, tramite le navi per il Mar Nero. Questa è una rotta che sta seguendo circa un milione di tonnellate solo ad aprile, quindi questa è la speranza che possa sbloccarsi la situazione. Anche perché, se così non fosse, beh sarebbero parecchi, purtroppo, a pagarne le conseguenze. Oggi sono 277 milioni le persone in tutto il mondo che soffrono la fame, secondo le Nazioni Unite, se la guerra non finisse quindi continuasse tutto il 2022 avremo un più 20% a 323 milioni di persone. Un aumento troppo significativo, evidentemente, anche perché il prezzo del grano sta raggiungendo dei livelli record. Li aveva raggiunti a marzo, subito dopo l'inizio della guerra, ora si è un po' stabilizzato ma comunque su livelli troppo alti, più 30% dall'inizio della guerra, quindi a questi prezzi non si può sfamare, purtroppo, tutto il mondo.

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