Il potere d'acquisto perduto: continua recupero dei salari

20 ago 2024
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Sì, negli ultimi 3-4 anni prezzi e salari si stanno rincorrendo con i prezzi e con l'inflazione che hanno fatto un allungo e ora forse i salari o comunque i redditi delle famiglie sono in recupero. Allora andiamo a vedere gli ultimi dati: partiamo dai rinnovi contrattuali che stanno venendo firmati in Italia. I contratti collettivi nazionali sono 27 quelli che abbiamo contato dal database Istat che sono effettivamente dei rinnovi contrattuali. In media l'aumento medio lordo al mese sono 58 euro che sono superiori, per esempio, per i metalmeccanici che sono il 17% della forza lavoro, per loro l'aumento è stato più alto. Altri rinnovi importanti stati quello del Commercio, della Scuola, della Pubblica amministrazione parzialmente, tanto che se nel 2021 sei dipendenti su dieci erano in attesa, proprio, di un rinnovo contrattuale per il contratto scaduto, nel 2024 questa percentuale si è fermata al 36%. Questo ci racconta appunto che stanno venendo effettivamente firmati i contratti per anche recuperare l'inflazione. Tutto questo però non basta, almeno secondo i primi dati, a recuperare l'aumento medio dei pezzi che negli ultimi quattro anni ha segnato un +17%, l'abbiamo segnato in rosso perché veramente questo pensa sulle tasche di tutti. Come vedete l'industria, che è il settore che ha fatto meglio, ha aumentato i propri salari del 11% quindi non sufficienti a recuperare la perdita del potere d'acquisto. Questi altri numeri li possiamo vedere anche qua, in questa serie storica, il 17% dei prezzi, aggiungiamoci le retribuzioni lorde, più 8% in media. C'è un recupero soprattutto negli ultimi mesi, un'accelerazione ma siamo ancora distanti. Attenzione: abbiamo messo questa linea tratteggiata, l'aumento del taglio dei contributi perché questo in realtà può andare a contribuire al recupero del potere d'acquisto che in questi casi non si vede, perché queste sono le retribuzioni lorde quindi non si può vedere i soldi in più che arrivano in tasca ai lavoratori dipendenti con il taglio dei contributi del governo Draghi, prima, e governo Meloni poi. Questi dati invece ce lo raccontano. Questo cos'è? È il reddito netto delle famiglie italiane che come vedete più o meno arrivato ai massimi del 2021, questo è al netto dell'inflazione quindi, calcolando l'aumento dei prezzi e tiene conto sia del taglio dei contributi che dell'aumento dell'occupazione, un milione in più di lavoratori dal pre-covid, molto importante e quindi vuol dire che se i salari non hanno ancora recuperato l'inflazione però ci sono più salari che entrano nel bilancio delle famiglie e quindi il recupero c'è quasi stato. Possiamo dire che siamo quasi tornati alla vetta.

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