Per raffreddare l'impatto del carovita, lo stato ha stanziato quasi 119 miliardi, più di 2000 euro per ogni italiano, neonati compresi. Una cifra enorme pari all'incirca a quanto fatto per gli aiuti per la pandemia un esborso che vale oltre il triplo dell'ultima manovra economica e che i Governi che si sono succeduti dal 2021 a oggi hanno destinato a una variegata serie di misure per alleggerire soprattutto i rincari dell'energia a famiglie e imprese con sconti sulle bollette di luce e gas, riduzione delle tasse sui carburanti, bonus una tantum e sgravi fiscali. I sostegni pubblici sono stati distribuiti nel tempo in quantità diversa, raggiungendo il picco l'anno scorso per andare a ridursi negli ultimi mesi riuscendo secondo l'analisi dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio a ridurre l'impatto dell'aumento dei prezzi. Le famiglie più povere infatti, senza gli aiuti avrebbero subito un inflazione del 19%, di gran lunga superiore all'aumento medio e a quanto sopportato da chi ha redditi alti, visto che il carovita pesa effettivamente di più su chi normalmente ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Se poi andiamo a vedere quanto si è risparmiato in cifra assoluta ci viene in soccorso la Corte dei Conti che calcola in oltre 350 euro per le famiglie disagiate fino a quasi 1300 per le più ricche. Insomma sembra proprio che lo stato abbia dato una mano consistente per ammorbidire questa tassa occulta, esplosa durante l'emergenza sanitaria e acuita dalla guerra in Ucraina. Tanto che il nostro Paese, risulta essere stato finora il più generoso in percentuale alla ricchezza nazionale rispetto alle altre maggiori economie europee.