Il futuro di quasi due mila lavoratori di Beko e ha preso due parole "Golden Power" cioè i poteri speciali che ha lo stato per tutelare interessi industriali strategici e che il Governo ha promesso di utilizzare per arginare il drastico taglio del personale annunciato dalla multinazionale di elettrodomestici. Quanto possa essere efficace questa strategia non è chiaro. Il Ministero delle imprese probabilmente vuoi far leva su quanto deciso nel 2023 quando il via libera all'acquisizione degli stabilimenti italiani di Whirlpool da parte di Beko è stato vincolato al mantenimento della produzione e quindi dei livelli occupazionali. Ci sperano i sindacati, anche se non manca lo scetticismo, ci scommettono i politici della maggioranza parlamentare e incrociano le dita gli amministratori locali delle regioni coinvolte. Gli esuberi presentati dall'azienda turca porterebbero nel 2025 al quasi dimezzamento dell'intero personale impiegato in Italia, con la chiusura della fabbrica di congelatori a Siena e dello stabilimento di lavatrici vicino a Ascoli Piceno. Verrebbe inoltre ridimensionato il sito di Cassinetta, Varese, dismesso il centro di ricerca e sviluppo di Fabriano nelle Marche oltre a tagli in altri uffici. A meno di ripensamenti da parte del gruppo che contemporaneamente dichiara di voler investire oltre 100 milioni nel nostro paese, si tratta di un altro duro colpo per un settore che un tempo era un fiore all'occhiello del made in Italy dovuto, secondo Beko, al calo delle vendite alla forte concorrenza asiatica.