Giornata di tensione sui mercati europei, con lo spread che in Italia torna a salire, arrivando a livelli mai così alti dal febbraio 2014. Il differenziale tra i BTP italiani e i Bund tedeschi ha superato quota 200, attestandosi, a fine seduta, a 200,4. Sotto pressione anche i titoli francesi, che registrano il differenziale più alto degli ultimi quattro anni. A pesare sono le incertezze sul futuro dell’Unione europea, già alle prese con gli effetti della Brexit e del cambio di politica oltreoceano. Da quando alla Casa Bianca c’è Donald Trump, l’Europa è alla ricerca di nuovi equilibri: si discute di un’Unione a due velocità, mentre in Francia le difficoltà del candidato di centrodestra, François Fillon, hanno aumentato le chance di Marine Le Pen, che ha annunciato di voler portare la Francia fuori dall’Unione, se sarà eletta all’Eliseo. In caso di ballottaggio, i sondaggi la danno ancora perdente, ma la vittoria di Trump induce a non escludere sorprese. Un quadro complessivo, che nonostante l’intervento di Mario Draghi al Parlamento europeo sulla centralità della moneta unica, innervosisce i mercati, da Parigi a Francoforte. Milano è tra le peggiori, con l’indice Ftse Mib che perde il 2,21 per cento. Male soprattutto le banche. Sui titoli italiani pesano le incertezze politiche, sull’orizzonte di legislatura.