Chi ha soldi, tanti soldi, continua a farne sempre di più e chi è povero non riesce a uscire dalla miseria. La storia non cambia, le disuguaglianze rimangono in uno scenario che Oxfam , nel suo ultimo rapporto presentato al World Economic Forum di Davos, vede nero, con un’oligarchia miliardaria in continua ascesa grazie a clientelismo, monopoli, poche tasse e privilegi. Una ricchezza estrema concentrata in pochissime mani che l’organizzazione non governativa, ci dice, l’anno scorso è cresciuta a un ritmo tre volte superiore a quella del 2023. I miliardari fra i quali spiccano quelli dei giganti tecnologici, sono aumentati ed è cresciuto il valore dei loro averi. Allo stesso tempo poco è cambiato perché era povero, non sono diminuiti coloro che vivono con meno di sette dollari al giorno, tre miliardi e mezzo di persone in tutto il mondo, lo stesso numero di 35 anni fa. Le fortune dei più ricchi poi non sono sempre frutto di lavoro e capacità perché per oltre un terzo sono dovute a eredità e in Italia poi questa quota arriva al 63%. Anche nel nostro paese ci sono profonde disuguaglianze. Il 10% più ricco possiede i tre quinti della ricchezza nazionale contro il 7,4% della metà delle famiglie più povere. I 71 italiani con più di un miliardo hanno accresciuto i loro tesori negli ultimi tempi, i redditi reali, cioè tenuto conto del carovita, non sono ancora tornati ai livelli del 2007 e nonostante lievi miglioramenti, l'Italia è in Europa uno dei paesi in cui la ricchezza peggio distribuita. I buoni dati sul mercato del lavoro, si osserva infine, sono dovuti anche al minor numero di chi cerca un posto e ai salari bassi.