Il taglio delle tasse è sul tavolo del Governo, l'accordo politico è stato trovato e arrivano le prime stime su quanto varrà in concreto, il nuovo regime dell'IRPEF, l'imposta sui redditi delle persone fisiche. Le aliquote scenderanno dalle attuali 5 a 4 in modo strutturale, sarà cancellata l'IRAP per ditte individuali e persone fisiche, in manovra si destineranno 8 miliardi al taglio delle tasse, di cui 7 all'abbassamento dell'IRPEF. Questi, i capisaldi dell'intesa politica. Certo, c'è ancora da scrivere una parte fondamentale, come la rimodulazione delle detrazioni, col completo riassorbimento del Bonus Renzi, ma già si può abbozzare qualche calcolo. Lo fa lo stesso Ministero dell'Economia: in primis tutte le fasce di lavoratori avranno, chi più chi meno, risparmi, perché anche laddove l'aliquota si alza rispetto al regime precedente, per esempio sopra i 75 mila euro, ci si avvantaggia delle aliquote più basse, applicate alla parte di reddito inferiore. Il vantaggio più significativo sarà per il ceto medio, circa tre quarti degli sgravi vanno infatti, ai redditi delle due fasce centrali, ossia tra 15 e 50 mila euro lordi annui. Rappresentano circa la metà dei contribuenti italiani, ossia oltre 20 milioni di lavoratori. Quasi tutto il taglio avvantaggia i dipendenti e in parte i pensionati, molto meno gli autonomi. La media complessiva del taglio è del 3,8%, con punta massima per i dipendenti che guadagnano tra i 40 e i 45 mila euro lordi annui. Primi calcoli, sommari, con la riforma delle detrazioni il quadro si andrà chiarendo.