Unicredit applicherà tassi negativi sui grandi conti correnti a partire dal 2020, passando così ai clienti l'onere dei depositi che ha presso la BCE. Unicredit, dunque, è la prima banca italiana ad annunciare questa mossa. Il ragionamento è semplice: quando l'istituto parcheggia i soldi presso la Banca centrale europea paga tassi negativi, appunto. La BCE, peraltro, lo scorso mese ha tagliato i tassi sui depositi delle banche a meno 0,50% da meno 0,40, rendendo ancora più costoso per gli istituti parcheggiare la propria liquidità presso la Banca centrale europea. La risposta di Unicredit a questo, dunque, è trasferire questo onere ai clienti, anche se con depositi ben al di sopra di centomila euro, senza specificare per ora una cifra esatta. La banca italiana in questo modo si aggiunge ad un crescente numero di istituti europei che iniziano a trasferire i costi dopo 5 anni di tassi negativi, dalla berlinese Volksbank alla danese Jyske. Altri istituti, invece, in risposta a questa politica di tassi negativi che non permette alle banche di guadagnare sui margini, hanno incrementato spese e commissioni. L'amministratore delegato di UniCredit Jean Pierre Mustier ha dichiarato che la sua banca punta ad offrire ai clienti soluzioni alternative al parcheggiare i soldi in un conto corrente, ad esempio investire in fondi monetari senza commissioni, che non garantiscono un elevato rendimento, ma sono più sicuri di altri investimenti. Stando agli economisti, però, una ripresa dell'economia è necessaria a questo punto perché tassi negativi per periodi molto lunghi non creano benefici né alle banche né ai consumatori.