La svolta in casa Unicredit, nasce anche dall'intreccio tra politica e finanza, infatti, per convincere Unicredit a farsi carico di Montepaschi Siena statalizzata dopo la crisi del 2016, il Governo ha più volte bussato alla porta di piazza Gae Aulenti, ma l'amministratore delegato, il francese Jean Pierre Mustier, si è sempre pubblicamente detto contrario ad aggregazioni, ritenendole non utili in questa fase storica per la sua banca. La necessità per il Ministero del Tesoro di uscire da Siena, dopo aver evitato il crac, insieme alla mossa di Intesa Sanpaolo, che acquistando UBI ha riacceso il cosiddetto risiko bancario, hanno avuto l'effetto di aumentare la pressione su Mustier che, seguendo la sua linea, ha annunciato l'uscita da Unicredit ad aprile, quando scadrà il suo mandato, insieme a quello dell'attuale Consiglio di amministrazione con cui era ormai entrato in contrasto. Il Presidente designato, l'ex ministro Pier Carlo Padoan, avrà un ruolo centrale nella scelta del successore e di conseguenza della linea da seguire su un dossier, quello di Mps complesso e delicato, come ogni partita a metà tra finanza e politica.