In un solo mese, aprile, la cassa integrazione in Italia ha sfiorato i livelli di un intero anno, non uno a caso, ma il 2009, quando si toccarono con mano gli effetti della crisi finanziaria, partita dagli Stati Uniti. Il mese scorso, dunque, è stato il primo in cui si può stilare un bilancio, per quanto provvisorio, su uno degli effetti dell'epidemia sul lavoro dipendente. Le chiusure delle attività produttive e il divieto di licenziamento, imposti per legge, hanno spinto le imprese a una corsa agli ammortizzatori sociali. E così l'INPS ci dice che tra cassa integrazione ordinaria, cassa in deroga e assegno ordinario, sono state autorizzate oltre 800 milioni di ore. Si stima che questi sussidi abbiamo salvaguardato il posto oltre 4 milioni e mezzo di italiani, interessando un po' tutti i settori, perlopiù nel nord Italia, dove si trovano più aziende, e anche le microimprese, grazie all'estensione degli aiuti a chi di solito non poteva beneficiarne. C'è stata anche un'impennata dell'indennità di disoccupazione che si spiega probabilmente per la scadenza di contratti stagionali e a termine non rinnovati, chi invece ha conservato il lavoro grazie al sussidio, ha dovuto fare i conti con un salario più basso del normale e con lunghi tempi per percepire l'assegno. Molti, poi, non hanno ancora ricevuto nulla e per questo il Governo ha garantito maggiore rapidità. Col decreto Rilancio, in vigore da qualche giorno, la cassa integrazione è stata rifinanziata prorogata fino ad agosto, con una possibile appendice a settembre o ottobre. C'è però il rischio di creare dei buchi. Per evitare che le risorse si esauriscano in fretta è stato messo un tetto di 14 settimane all'utilizzo consecutivo, con la conseguenza che coloro che stanno ricevendo l'assegno dall'inizio di marzo, tra qualche settimana potrebbero non prenderlo più. A breve, intanto, arriverà a quasi 4 milioni di lavoratori autonomi la seconda rata dell'indennità da 600 euro. L'Inps conta di concludere i pagamenti relativi ad aprile entro la prossima settimana. Per la tranche di maggio, invece, il bonus scambia, potrà salire a mille euro, ma non riguarderà più artigiani e commercianti, per i quali partiranno altri tipi di aiuti a fondo perduto.