Buonasera. E' una notizia che ha scioccato l'America. Uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi, molto amato anche da chi semplicemente conosceva questo sport, ma in generale da tutti i colleghi sportivi, da cui in queste ore viene omaggiato, celebrato, e ovviamente anche dalle autorità. Abbiamo visto un tweet di Donald Trump che racconta di una terribile notizia quando ha saputo dell'incidente che è avvenuto questa mattina attorno a Los Angeles, quando l'elicottero su cui viaggiava Kobe Bryant si è schiantato a terra uccidendo lui e altre quattro persone all'interno del velivolo. Tra queste ci sarebbe anche la figlia di appena 13 anni, Gigi, anche lei un talento del basket. Si stavano spostando per andare in un palazzetto dello sport dove c'era un torneo, una di quelle iniziative che lui aveva molto sostenuto dal suo ritiro nel 2015 per cercare di portare il basket sempre di più anche alle nuove generazioni come strumento di riscatto. Ma dicevamo di un uomo profondamente amato anche dai suoi avversari, con un'attitudine molto positiva. Per esempio quando si ritirò nel 2015, tra le tante dichiarazioni ce n'è una particolarmente significativa riguardo al tipo di personaggio che lui era, lui disse: io non voglio essere ricordato per il mio talento, ma perché, pur avendo talento, ci ho messo ancora più grinta e più dedizione di tutti gli altri. Questa era la sua speranza e sicuramente sarà cosi, un uomo che viene ricordato anzitutto per quella che era la sua attitudine, il suo buonumore e la sua voglia di portare questo sport a tutti, e poi, ovviamente, però, anche per questo suo enorme, grandissimo talento. Il suo record di punti in NBA era stato superato appena ieri da LeBron James, l'amico rivale a cui comunque aveva dedicato delle parole di congratulazioni e complimenti per questo importante risultato, perché Kobe Bryant era anche questo, una persona profondamente competitiva ma capace di essere molto leale con i suoi avversari e gli altri giocatori di questo sport, e soprattutto, dicevamo, innamorato, amante di questo sport. Nel 2018 ha vinto un Oscar con un cortometraggio animato che lui aveva scritto che si chiamava “Dear Basketball”, proprio un inno all'amore nei confronti di questa disciplina sportiva. Tutti in queste ore lo stanno ricordando e si dicono increduli difronte a questa tragica morte di un grandissimo talento di appena 41 anni, che però ha sicuramente lasciato e lascerà per sempre un segno nella storia del suo sport e dello sport in generale. A voi.