L'accordo per la tregua in Libano è chiuso. La notizia dirompente rilanciata in tarda serata della tv pubblica israeliana Kan, che cita fonti riservate del Governo ma a stretto giro è la stessa televisione che fa marcia indietro e smentisce che ci sia ancora luce verde, perchè mancano diversi dettagli da mettere a punto. Anche alcune fonti di libanesi erano state causate citando la versione di un mediatore americano, secondo cui le notizie sul via libera dato da Israele, non erano accurate. In serata si sarebbe comunque svolta, sostiene Kan, una consultazione sulla sicurezza tra Netanyahu e i suoi ministri, nodo centrale e delicato della discussione la libertà d'azione delle forze di sicurezza israeliane nella zona di confine tra Siria e Libano. Sembra che Israele abbia ricevuto garanzie da Washington riguardo a questo in caso di violazione dell'accordo. Secondo altri media il primo ministro israeliano avrebbe messo in chiaro che la condizione fondamentale è stabilire con precisione cosa si possa considerare una violazione. La tregua sarebbe in ogni caso solo temporanea in attesa di negoziati più ampi su un cessate il fuoco definitivo. Ma mentre un stop alla guerra sembra più vicino, il conflitto sul terreno non perde la sua intensità. Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei sulle periferie meridionali di Beirut. Quanto a Hezbollah, il lancio di razzi e droni, almeno 250 è stato incessante sia sul Nord che sul centro di Israele. E tiene banco ancora la vicenda dell'uccisione del rabbino Zvi Kogan, 28 anni, scomparso giovedì scorso negli Emirati Arabi, dove viveva, e ritrovato poi morto. Le autorità del posto hanno arrestato tre persone sospettate di essere gli assassini. Si tratta di tre uzbeki da tempo inseriti nel database dei servizi segreti che sembra abbiamo agito su mandato dell'Iran. In apertura della riunione di Governo, Netanyahu domenica aveva tuonato: "Israele userà tutti i mezzi necessari e farà giustizia dei rapitori assassini del rabbino e dei loro mandanti".