È stato appena diffuso e già fa discutere il rapporto dell'amministrazione americana sul ritiro delle truppe dall'Afghanistan nel 2021. Il caotico ripiegamento dei soldati statunitensi è un cavallo di battaglia nei comizi di Donald Trump, che lo considera tra i più grandi insuccessi di Joe Biden. Il documento consegnato al Congresso però attribuisce buona parte delle responsabilità proprio all'amministrazione Trump. "Un passaggio di consegne in questi casi è fondamentale", ha spiegato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, "e Biden non ha potuto beneficiarne". Secondo il Pentagono, Trump aveva lasciato in Afghanistan una situazione tale da non concedere alternative. "Più tempo, più soldi o più soldati", si legge nel documento, "non avrebbero potuto cambiare le cose". Eppure implicitamente il Pentagono ammette che l'evacuazione dei civili sarebbe dovuta iniziare prima, spiegando che la lezione imparata in Afghanistan impedirà il ripetersi degli stessi errori in altri teatri di crisi. Nei giorni del ritiro un attentato suicida, targato ISIS, uccise quasi 200 persone nell'aeroporto di Kabul. "Trump ha fatto in modo che la situazione sul campo si deteriorasse", insiste John Kirby. Poi elenca quelli che considera gli errori fatali della precedente amministrazione. Il rilascio dei prigionieri, i colloqui con i talebani senza la partecipazione del governo di Kabul, il congelamento dei visti. "Nessuna agenzia di intelligence aveva previsto che i talebani avrebbero riconquistato il paese in nove giorni", ammette il documento. Dodici pagine contro le quali si è subito concentro il fuoco degli esponenti repubblicani.