Assange lascia il Regno Unito: è libero

25 giu 2024
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Dopo 12 anni di cui 5 passati in isolamento nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange ha potuto lasciare il Regno Unito, destinazione ultima non gli Stati Uniti, dove ha rischiato di essere estradato ma il suo paese l'Australia, dove vivrà con la moglie e i due figli piccoli. A dare per prima la notizia la moglie Stella. La sua difesa ha trovato un accordo di principio con la giustizia americana, secondo il quale, Assange si riconosce colpevole di una delle accuse mosse nei suoi confronti, quella di aver messo a repentaglio la vita di cittadini americani, rivelando segreti di Stato, crimine per il quale ha già scontato la pena dietro le sbarre. Tecnicamente resta quindi libero su cauzione fino a che il patteggiamento non verrà formalizzato da un giudice federale nelle Marianne Settentrionali, isole nell'Oceano Pacifico che hanno come capo di stato il presidente americano. La notizia ha avuto grande eco internazionale dall'Australia passando per l'Europa fino ad arrivare agli Stati Uniti. Il Parlamento di Canberra ha accolto con grande favore la notizia, il premier laburista Anthony Albanese si era speso moltissimo perché Assange potesse fare rientro nel paese nativo da uomo libero. Soddisfazione è stata espressa anche dall'Onu che ha ricordato come il caso abbia sollevato una serie di preoccupazioni in materia di diritti umani. Da più parti si osserva però che la condanna di Assange significa comunque una criminalizzazione del giornalismo. Con la diffusione di centinaia di migliaia di documenti riservati sulla piattaforma on-line, l'attivista aveva esposto allo scrutinio dell'opinione pubblica mondiale anche presunti crimini di guerra commessi dall'esercito americano in Afghanistan e Iraq durante le guerre. Stella Assange ha chiarito che il marito chiederà in futuro la grazia al presidente americano per cancellare gli effetti dell'accordo di condanna.

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