Australia, inizia la conta dei danni dei roghi

15 gen 2020
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La disperazione di un villaggio distrutto. Non è rimasto nulla, ripete questa donna. L'Australia brucia e le storie di vite cambiate o stravolte si sommano. È troppo svegliarsi e vedere tutto questo, dice questa ragazza guardandosi intorno. È un villaggio distrutto. Nella desolazione, però, per fortuna ci sono anche storie finite bene. Questa donna si chiama Deborah e ha sempre vissuto qui, in questo villaggio del Nuovo Galles del Sud. Ha ritrovato i suoi figli, vivi. È stato un miracolo, dice. La famiglia non si è spezzata; si sono riabbracciati, stretti, ma intorno solo questo. Sono immagini che fanno il giro del mondo; a poco servono le abbondanti piogge del periodo. Al massimo a pulire un po' l'aria, ma la situazione è veramente difficile. 28 vittime e una strage di animali, molti dei quali ora sono a rischio estinzione. Da settembre oltre trentamila koala sono morti. Non potevo respirare, mi mancava l'aria. È Dalila Jakupovic a raccontare quello che ha vissuto in campo durante gli Open, e non è stata l'unica a star male a causa della pessima qualità dell'aria. Tra malori, ritiri e collassi, tanti tennisti sono stati colpiti e costretti ad abbandonare il campo. La coltre che ricopre le città è ormai visibile e quotidiana. Del resto la NASA ha mostrato chiaramente in questa grafica il movimento di cenere e fumo. Uno spostamento che ha coinvolto diversi Stati. Immagini, quelle scattate dallo spazio dall'astronauta dell'ESA Luca Parmitano, che colpiscono e preoccupano, cosi come le poche parole, a corredo del suo profilo Twitter: un'immensa nube di cenere copre l'Australia, mentre voliamo verso il tramonto. E c'è anche un altro aspetto che davanti alla devastazione forse è passato un po' in secondo piano, ma in chiave ricostruzione e futuro pesa, e non poco: il danno economico. Per esempio questi vigneti, che prima erano così, ora sono completamente distrutti. Un danno enorme e si stima che le perdite dirette dell'economia australiana ammonteranno a circa 3,5 miliardi di dollari, e le richieste di risarcimento presentate ad oggi sono circa 10 mila, per un totale di 939 milioni di dollari, e non è ancora finita.

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