È una corsa contro il tempo, in questa corsa le regole sono saltate e le tradizioni dimenticate. Così Theresa May e Jeremy Corbyn possono lavorare insieme per l'interesse nazionale a una Brexit bipartisan, anche se nessuno scommette sul risultato, oggi team negoziali saranno in riunione per tutto il giorno e la Soft Brexit rappresentata da un'unione doganale, sembra essere il punto di approdo più logico ma non per questo scontato. Così la Camera dei Comuni può dare il suo via libera nella notte, nel giro di quattro ore a una legge che impone al Governo, davanti al rischio No Deal di chiedere il rinvio della Brexit e dà ai Deputati la facoltà di stabilirne la durata. La palla passa oggi ai Lords, ma sull'approvazione nessuno ha dubbi, sui tempi però qualcuno in più. Tutto di corsa, dopo 24 mesi di negoziati attendisti, perché ora il tempo sta davvero per finire. Per arrivare al Consiglio europeo straordinario del prossimo mercoledì con un accordo approvato, in modo da evitare le elezioni Europee, bisogna chiudere la partita nelle prossime ore, altrimenti Theresa May ai 27 dovrà chiedere un lungo rinvio della Brexit, con tanto di partecipazione al voto di fine maggio e anche se a Londra circola la voce che il Regno Unito potrebbe chiamarsi fuori in qualsiasi momento sembra difficile, se non impossibile che Bruxelles accetti una clausola del genere che metterebbe l'Europarlamento a rischio di ricorsi legali e politici. Intanto i partiti sono in rivolta, la May ha 15 tra Sottosegretari e Ministri a rischio dimissioni in caso di lungo rinvio e un centinaio di falchi alla ricerca di come indebolirla, visto che fino a dicembre non la possono sfiduciare. A Corbyn si chiede una posizione netta e decisa a favore di un imprescindibile voto popolare di ratifica, quello che per lui è semplicemente un’opzione.