La situazione resta molto delicata e nessuno si sbilancia sulle tempistiche che potrebbero portare al rilascio di Cecilia Sala. Un lavoro complesso che il governo porta avanti ormai dallo scorso 19 dicembre, giorno dell'arresto a Teheran. La Farnesina si muove proprio all'indomani del messaggio all'Italia di Sergio Mattarella nel quale, "interpretando l'angoscia generale per la detenzione della giornalista italiana, il Capo dello Stato ha sottolineato il valore della libera informazione e di chi rischia la vita per documentare quel che accade nelle guerre, pagando pagando spesso a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità". Si è fatto notare come, per cautela, anche nel discorso di Capodanno, il Presidente della Repubblica abbia scelto una linea morbida, senza mai nominare l'Iran. Adesso l'Italia chiede al governo iraniano la liberazione immediata di Cecilia Sala e garanzie totali non solo sulle sue condizioni di detenzione ma anche sulla possibilità di fornirle generi di conforto e sulla certezza che questi vengano effettivamente consegnati alla reporter. Lo fa con una nota verbale che il nostro Ministero degli Esteri ha fatto arrivare all'Iran attraverso l'ambasciatrice italiana a Teheran Paola Amidei. Fonti della Farnesina fanno anche sapere che tempi e modalità di di detenzione di Cecilia Sala saranno un'indicazione univoca delle reali intenzioni e dell’atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana. Ormai dal giorno dell'arresto a Teheran, il Ministro Tajani, la Premier Meloni, il Guardasigilli Nordio e il sottosegretario Mantovano sono impegnati in un delicato lavoro per arrivare ad una rapida e positiva soluzione della vicenda.