"Diverse navi militari della marina hanno continuato l'addestramento al combattimento nelle acque intorno all'isola di Taiwan". È quanto si legge in una nota diffusa dall'emittente televisiva statale cinese. Operazioni militari che vanno avanti al termine dei tre giorni di esercitazioni indette da Pechino in risposta all'incontro della settimana scorsa a Los Angeles tra la presidente dell'isola, Tsai Ing-wen, e lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Kevin McCarthy. Di 26 jet militari e nove navi da guerra cinesi intorno a Taiwan ha riferito anche il Ministero della Difesa di Taipei. Un comportamento da parte della Cina, definito dalla presidente Tsai, irresponsabile. "Le visite all'estero, comprese le tappe negli Stati Uniti, sono nuove e sono ciò che la gente si aspetta", ha ricordato. "Tuttavia la Cina sta usando le manovre militari per l'instabilità di Taiwan e dell'area e non è un atteggiamento responsabile di una potenza regionale", ha aggiunto. Un addestramento intimidatorio anche per Tokyo, che esprime la propria preoccupazione. Pechino considera Taipei parte inalienabile del suo territorio. "L'indipendenza e la pace di Taiwan sono scenari che si escludono a vicenda", fa sapere il portavoce del Ministero degli Esteri cinese. Intanto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ricorda che l'Unione Europea è contro l'uso della forza. No comment invece circa le dichiarazioni del presidente francese Macron, che di ritorno dalla Cina all'Europa ha chiesto di ridurre la dipendenza da Washington e di non essere trascinata in uno scontro tra Cina e Stati Uniti su Taiwan. L'Eliseo ha poi chiarito "la Francia non equidistante tra Stati Uniti e Cina", ribadendo così l'importanza dell'alleanza con gli Stati Uniti. E mentre cresce la tensione nel Mar Cinese Meridionale, Filippine e Stati Uniti hanno dato il via alle loro più grandi esercitazioni militari congiunte nel paese del sud-est asiatico.