Cosa resterà di queste Olimpiadi? Materialmente poco, nessuna cattedrale nel deserto uno dei principi fondanti di questa 33esima edizione era proprio che il 95% delle strutture olimpiche fosse pre esistente o temporaneo significa che lo stadio sotto la Torre Eiffel o davanti a Les Invalide spariranno dopo la fine delle Paralimpiadi ovviamente, mentre altri elementi introdotti per le olimpiadi concepiti con uno spirito effimero dovrebbero invece restare. Una dinamica che Parigi conosce bene dato che sia la Torre Eiffel che il Grand Palais, divenuti simbolo della città nel mondo, erano stati costruiti per un'esposizione universale e concepiti come temporanei. Accade però che elementi di passaggio diventino iconici rapidamente o facciano sognare. È il caso del Braciere Olimpico visitato ogni giorno da migliaia di persone durante i giochi e insediato nel giardino delle Tuileries dove la sindaca di Parigi Anne hidalgo vorrebbe che restasse a tempo indeterminato. Il Presidente francese Emmanuel Macron si detto d'accordo nello studiare un piano per offrire un futuro all'opera, senza dare per il momento dettagli. Discorso diverso per gli anelli olimpici installati sopra la Torre Eiffel che la sindaca ha chiesto di poter mantenere, ma che potrebbero creare qualche problema tecnico per cui, ha spiegato il governo, si valutano posizionamenti alternativi. Infine ci sono le uniche tre strutture costruite ex novo appositamente per queste Olimpiadi ovvero l'arena della Villette, il centro acquatico e il villaggio olimpico. Se primi due saranno trasformati in centri sportivi aperti ai cittadini, il villaggio diventerà quello per cui è stato studiato ovvero un nuovo quartiere residenziale nel comune di Saint Denis prima periferia nord di Parigi che gli organizzatori hanno provato a riqualificare con queste Olimpiadi. "Io penso personalmente che è una buona possibilità perché il pallone è un simbolo per i giochi olimpici e penso che una cosa buona a Parigi. Ma l'eredità di queste Olimpiadi non finisce qui, fin dall'inizio gli organizzatori di questa edizione si sono concentrati sulla riqualificazione, non soltanto delle zone periferiche intorno a Parigi, ma anche delle strutture sportive preesistenti in città e soprattutto sul rilancio dal punto di vista dell'accessibilità per le persone con disabilità dei percorsi cittadini in vista delle Paralimpiadi, ma anche guardando oltre. Ultima, ma non per importanza. la pulizia della Senna un investimento da 1,4 miliardi mirato non solo ad accogliere le prove olimpiche, ma soprattutto a rendere il fiume balneabile per tutti a partire da giugno 2025. Un regalo ai cittadini della capitale in vista di estati sempre più calde.