Che ci siano state pressioni sugli elettori, lo affermano anche gli osservatori internazionali in Georgia, a monitorare i seggi per le elezioni parlamentari. Ed ora, a chiamare la protesta, è il principale oppositore del Cremlino nel paese l'ex presidente Saakashvili; perché sulle irregolarità del voto che ha permesso al partito filorusso Sogno Georgiano di prevalere su quelli filo-occidentali, i dubbi sono pesanti. A parlare apertamente di brogli, ci sono le opposizioni che protestano in blocco mentre gli osservatori dell'OSCE, della NATO, del Parlamento Europeo non si spingono, almeno per il momento ad una denuncia così netta anche se il capo delegazione della UE ha definito il voto come una prova dell'arretramento della democrazia in Georgia. Intanto, il primo ministro ungherese Viktor Orban si è affrettato a congratularsi con il suo omologo georgiano per quella che ha definito una schiacciante vittoria ed è atteso a Tblisi per una visita di due giorni. Assunta la presidenza di turno della UE, Orban era stato a Mosca per un colloquio con Vladimir Putin e da allora ha continuato a sostenere la necessità di aprire un dialogo con la Russia. Secondo le autorità locali, Sogno Georgiana avrebbe avuto oltre il 54% dei voti; ma in un crescendo di tensione, gli osservatori internazionali spiegano di poter comunque confermare che le pressioni registrate sui votanti suscitano serie preoccupazioni sul fatto che gli elettori abbiano potuto esprimersi liberamente, senza paura di ritorsioni.