Dopo un dibattito televisivo all'insegna del fair play JD Vance riprende gli attacchi il candidato vice presidente repubblicano va in Michigan e ironizza provo pena per Tim Walz perché deve difendere Kamala Harris. Per la maggior parte dei commentatori è lui il vincitore del duello in TV più sicuro, più lucido, più a suo agio, sembra farsi portavoce di un trumpismo almeno all'apparenza più presentabile. Ma quando gli viene chiesto di riconoscere la vittoria di Biden nel 2020 elude la domanda e la elude di nuovo, poche ore dopo, incalzato dai cronisti. JD è stato fantastico, commenta Trump, certo Vance ha perso l'aplomb parlando di migranti e nei suoi interventi non sono mancati elementi fattualmente discutibili, ma ha schivato le domande più scomode ed è riuscito ad appiattire la figura di Kamala Harris su quella poco popolare di Joe Biden. Era l'obiettivo numero uno; Tim Walz poco abituato alle telecamere è partito in sordina, a testa bassa risposta impacciate, attacchi poco incisivi sull'aborto però ha segnato un punto Per il resto Walz ha giocato in difesa portando a casa il risultato minimo, evitare grossi scivoloni. Dopo il dibattito una ben più confortevole tappa elettorale in Pennsylvania Walz ha una certa popolarità e a differenza dei media il pubblico sembra venirgli incontro; i sondaggi post dibattito decretano un sostanziale pareggio.