L'esercito israeliano annuncia una pausa nelle attività militari di 11 ore giornaliere sulla strada che collega il valico di Kerem Shalom con l'ospedale europeo a Khan Yunis. A Karem Shalom difatti si trovano accumulati centinaia di camion umanitari che le Nazioni Unite non sono riuscite a distribuire dentro Gaza, lamentando il pericolo per lo staff impegnato nella distribuzione, a causa del violento conflitto. Dal 7 di ottobre infatti oltre 200 lavoratori delle organizzazioni internazionali sono morti quasi esclusivamente per via dei bombardamenti mentre secondo OCHA circa il 25% della popolazione dentro Gaza è a un passo dalla carestia. Questa pausa quindi che avverrà ogni giorno fino a prossimo ordine sembra essere una buona notizia da un punto di vista umanitario ma ha creato enormi tensioni tra il Governo israeliano e la leadership militare. Il Primo Ministro e il Ministro della Difesa di Israele difatti non erano stati avvertiti di questa decisione e stando a indiscrezioni diplomatiche avrebbero espresso tutta la loro contrarietà in incontri a porte chiuse, al punto che l'esercito israeliano ha dovuto rassicurare la linea dura politica che nonostante la pausa umanitaria, le operazioni di guerra continuano dentro Gaza e soprattutto a Rafah, difatti l'agenzia palestinese Wafa ha comunicato che oltre 40 sono stati i morti palestinesi tra Rafah e il centro dell'enclave tra cui un bambino di 13 anni. Le Nazioni Unite hanno salutato con favore la decisione dell'esercito ma hanno avvertito che la situazione umanitaria è talmente catastrofica che solo un cessate il fuoco potrebbe realmente aiutare la popolazione. Il 75% di questa, sfollata. 10 soldati morti nell'enclave palestinesi durante il fine settimana e con il fronte Nord contro Hezbollah sempre più pericoloso, l'esercito israeliano ha bisogno di nuove reclute per rafforzare i propri battaglioni, per questo il Generale Levi si è espresso pubblicamente a favore per il reclutamento dei cittadini ultraortodossi fino ad oggi esenti dal servizio militare nella settimana in cui il Governo ha avanzato ulteriormente una legge per salvaguardare quasi interamente questo privilegio. Mentre parallelamente ha votato per l'estensione dell'obbligo di servizio dei riservisti fino a quasi 50 anni, decisione che ha contribuito a portare in piazza migliaia di israeliani in protesta. Dentro Gaza hanno fatto il giro del mondo le immagini dei residenti che celebrano la prima giornata di Eid nelle macerie dell'enclave oramai distrutta. Il leader di Hamas Haniyeh ha dichiarato pubblicamente che la loro posizione sul cessate il fuoco rimane positiva, ma che non sono disposti ad accettare una pausa temporanea senza il ritiro immediato delle truppe israeliane dal territorio occupato. L'amministrazione americana ha fatto sapere di non riuscire a prevedere un cessate il fuoco nel breve periodo.