Le parole di Biden che ha parlato di un accordo sulla tregua a Gaza più vicino dopo i colloqui di Doha sono un'illusione. A dirlo è un membro dell'ufficio politico di Hamas che spiega come non siamo davanti a un accordo, a delle vere negoziazioni, ma piuttosto all'imposizione di diktat americani. Di tregua si tornerà a parlare nei prossimi giorni con un nuovo vertice al Cairo e l'Egitto, che resta tra i mediatori insieme a Qatar e Stati Uniti, prova a far avvicinare le parti. "Ci sono alcune lacune che stiamo colmando ma un patto è possibile se c'è la volontà politica da parte di Israele e Hamas", spiegano gli egiziani. Il Segretario di Stato americano è comunque atteso in Israele nelle prossime ore, lunedì incontrerà il premier Netanyahu,. Intanto anche l'Europa prova a fare la sua parte e arriva una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Unito che premono perché si arrivi a un cessate il fuoco, perché, si legge nella nota, la posta in gioco è troppo alta. Di certo il lavoro della diplomazia non è agevolato dagli ennesimi raid israeliani nella notte su Gaza. Nel centro della Striscia i bombardamenti hanno sterminato un'intera famiglia ad Al-Zawaida con 18 morti, fra cui tre donne e nove bambini. Israele ha chiesto anche l'evacuazione di alcuni quartieri nel nord della Striscia a causa del lancio di razzi da parte di Hamas. Intanto dopo 11 mesi di guerra la situazione umanitaria a Gaza è sempre più grave. L'ultima emergenza è la poliomielite con il primo caso confermato dal Ministero della Salute in un bimbo di 10 mesi. Anche l'ONU ha avvertito sul rischio di circolazione della poliomielite nella Striscia chiedendo una tregua nei combattimenti per vaccinare 640mila bambini al di sotto dei 10 anni. Infine altri raid israeliani hanno colpito il sud del Libano provocando la morte di almeno di dieci persone fra cui una donna con i due bambini. Israele rivendica di aver distrutto un deposito di armi e strutture militari di Hezbollah ma soprattutto di aver eliminato, con un drone, un comandante delle Forze di élite della milizia sciita.