Teheran si prepara a celebrare la giornata degli studenti, nel terzo giorno di sciopero generale indetto dai sindacati e dagli attivisti politici. La grande manifestazione avrà luogo a piazza Azadi. La piazza della Libertà, la stessa piazza dove nel '79 si radunarono milioni di persone per celebrare il ritorno dell' Ayatollah Khomeini dopo 14 anni di esilio. Ma molto è cambiato da allora in Iran, perché oggi gli iraniani incendiano la casa museo del padre della rivoluzione iraniana. Mentre la magistratura sigilla negozi e imprese che aderiscono allo sciopero e il sindaco della capitale chiama traditori i manifestanti. il Presidente iraniano Raisi, in visita all'Università di Teheran, si è rivolto proprio agli studenti che da mesi guidano le proteste del Paese. Non c'è nessun problema, dice, a manifestare dissenso ma la protesta è diversa dalla rivolta. Un monito lanciato prima che la situazione inizi a scaldarsi per le strade di Teheran. A gettare benzina sul fuoco ci pensa Badri Hossein Khamenei, la sorella della guida Suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, pubblicando una lettera dove augura la vittoria del Popolo e il rovesciamento di questa tirannia al potere. Nella lettera critica il fratello sostenendo che il regime della Repubblica islamica non ha portato altro che sofferenze e oppressione per l'iran e gli iraniani. Il popolo dell'Iran merita libertà e prosperità e la loro insurrezione è legittima e necessaria per ottenere i loro diritti.