Si aggrava a 11 morti, tra cui due bambini, e 89 feriti, il bilancio di un attacco missilistico russo su Sumy, nell'Ucraina nord-orientale. Un missile russo ha colpito un edificio residenziale di nove piani, hanno affermato i servizi di emergenza e l'esercito ucraino. Anche tra i feriti ci sarebbero almeno 11 bambini. La regione di Sumy, al confine con la Russia, è stata costantemente attaccata nel corso dei tre anni di guerra dai bombardamenti russi e l’incursione ucraina di agosto nella regione di Kursk doveva servire anche a proteggerla dagli attacchi russi. Ora i russi nel Kursk hanno riconquistato quasi metà del territorio che gli ucraini avevano occupato ad agosto e sarebbero già pronti 50 mila militari schierati e pronti a riprendersi il territorio, tra cui i tanto discussi 10 mila soldati nordcoreani. Una delle motivazioni dell’autorizzazione americana a usare i missili a lungo raggio in territorio russo sarebbe proprio quella di aiutare gli ucraini a conservare la sacca di Kursk per poi poterla far valere come merce di scambio in un ipotetico futuro tavolo di trattativa. Questo oltre che colpire i militari nord coreani, la cui presenza viene considerata un escalation del conflitto. Per il resto l’Ucraina conta i danni del più potente attacco missilistico degli ultimi mesi contro le infrastrutture energetiche in diverse regioni, 120 missili e 90 droni che hanno causato morte, disperazione e blackout in quella che per Kiev è stata la risposta di Putin ai tentativi di dialogo e alla telefonata esplorativa del Cancelliere tedesco Scholz. Sul via libera americano ai missili a lungo raggio, che l'Ucraina ha in numero molto limitato anche se Zelensky ha promesso che parleranno da soli, in pochi credono che il loro uso possa realmente cambiare il corso dei combattimenti che da lunghi mesi vedono i russi avanzare e conquistare territori.