Ancora attacchi, questa volta sulla capitale ucraina. A denunciare gli ultimi raid russi è stato il sindaco di Kiev. L'escalation di violenze non si ferma nel paese martoriato dalla guerra, a due giorni dalla strage dei bambini a Kryvy Rih, nel centro dell'Ucraina, causata da un missile balistico lanciato da Mosca su obiettivi civili. Un atto di precisione, secondo il Ministero della Difesa russo. A smentirlo, i corpi dei piccoli riversi nel parco giochi raggiunto dal raid, delle urla e il pianto disperato di quelli rimasti feriti, registrati dalle bodycam dei soccorritori, accorsi sul luogo dell'ennesimo attacco sui civili in Ucraina. Il presidente ucraino Zelensky si era detto deluso dalla debole reazione americana al massacro, che parlava di un generico attacco senza menzionare la Russia. Oggi invece l'ambasciatrice americana a Kiev, Bridget Brink, su X, non ha omesso di attribuire a Mosca l'ultimo attacco sferrato sulla capitale. L'appello di Zelensky è sempre rivolto all'Europa e agli Stati Uniti affinché facciano pressione sulla Russia per cessare i suoi attacchi in Ucraina. Progressi tangibili sono arrivati, ha dichiarato Zelensky, dopo l'incontro a Kiev con i vertici militari di Regno Unito e Francia. Al centro dei colloqui, il rafforzamento dell'esercito ucraino e il sostegno a lungo termine al paese, anche oltre un possibile accordo di pace. E il presidente francese Macron sarebbe pronto, secondo indiscrezioni, a rappresentare l'Europa nei futuri negoziati con Vladimir Putin. Al momento però, sul campo, i segnali di una possibile pace sono ancora lontani. La scia di violenze sembra inarrestabile nei cieli, a colpi di missili e droni. Anche sulle centrali energetiche dei due paesi gli attacchi non si fermano con le accuse reciproche di Mosca e Kiev di sabotare gli accordi. .