La Russia che protesta scende di nuovo in Piazza in tutto il paese per gridare la parola vietata dal Cremlino: no alla guerra. In 37 città si sono ripetute le scene con cui da ormai oltre due settimane si prova a mettere a tacere il dissenso. Oltre 800 le persone arrestate dalla polizia stando ad un sito indipendente sui diritti umani. Di queste, 300 nella sola Mosca per varie violazioni del cosiddetto ordine pubblico. La polizia interviene su chi protesta intonando cori esponendo cartelli ma non solo; una donna è stata arrestata per il solo fatto di avere esposto un foglio bianco, un'altra è stata trascinata via dagli agenti in assetto antisommossa per aver gridato pace al mondo. Arresti anche a San Pietroburgo, seconda città russa, dove sono stati fermati anche tredici giornalisti. Dall'inizio delle proteste seguite all'invasione dell'Ucraina in Russia sono state arrestate oltre 14000 persone e coinvolti dieci tribunali per procedimenti penali politici e nelle ultime ore sono stati bloccati siti diversi movimenti per i diritti umani riporta lo stesso sito indipendente. Se in Russia il dissenso interno fa fatica a bucare la rete della censura, in molti altri paesi le immagini delle foglie oceaniche scese in piazza contro la guerra rimbalzano. A Berlino oltre 30.000 persone hanno manifestato a sostegno dell'Ucraina chiedendo al presidente russo Putin di porre fine all'invasione. Anche in Israele si scende in piazza per la pace. Mentre si guarda a Gerusalemme per possibili futuri negoziati. Bandiere gialle e blu anche a Milano dove centinaia di persone hanno manifestato per le vie del centro invocando la libertà per l'Ucraina e lo stop alla guerra.