Per ora ha prevalso il fair play: il Viceministro della Difesa Kyrylo Tymoshenko ha ribadito l'estraneità delle accuse di corruzione, ma ha rassegnato le dimissioni, definendole un atto degno delle tradizioni della politica europea e democratica. Dimostrazione che gli interessi della Difesa, sono superiori a qualsiasi gabinetto o presidenza. Sul suo capo pende il sospetto di aver gonfiato le spese per le forniture alimentari per le truppe. Il Vicepresidente dell'Ufficio di Presidenza, Vyacheslav Shapovalov, invece si è limitata a ringraziare il Presidente Volodymyr Zelensky per la fiducia e l'opportunità di compiere buone azioni ogni giorno ed ogni minuto. Sono solo i primi di una possibile lunga lista di uomini chiave del Governo di Kiev, così come aveva dichiarato il Presidente Zelensky nella notte, annunciando il rimpasto dell'esecutivo, motivato da una serie di denunce di corruzione nei confronti di alcuni uomini chiave. Mentre il conflitto imperversa e mentre si attende una nuova devastante offensiva russa, ritenuta più probabile in primavera, Zelensky si trova dunque ad affrontare un doloroso rimescolamento di carte, dopo la morte di uno dei sui uomini più fidati, il Ministro dell'interno, morto in un misterioso incidente di elicottero. D'altronde, questa è solo l'ultima di una serie di sfide che deve affrontare: sul tavolo dei dossier, pressante, si pone la questione della fornitura dei carri armati, necessari per fronteggiare una nuova massiccia offensiva. E tiene banco la questione Germania. Il neo Ministro della Difesa, Boris Pistorius, ha ribadito che nell'attesa di una decisione, i Paesi partner dell'Alleanza Atlantica che hanno già i tank Leopard, possono già addestrare i militari ucraini. E del resto il Segretario della NATO, Jens Stoltenberg, ha ribadito come sia fiducioso in una rapida soluzione sulla fornitura dalla Germania dei Leopard 2 all'Ucraina.