Sono ore delicate per il futuro della guerra o della pace in Ucraina, con notizie e smentite che corrono tra Mosca, Kiev e Washington. In un post fuorviante sul suo social network Truth il Presidente degli Stati Uniti nelle scorse ore aveva scritto di aver sentito Putin e di aver avuto con lui una conversazione positiva. Si riferiva invece a quella avuta dal suo inviato Witkoff, tramite lui Trump ha chiesto a Putin di risparmiare la vita alle migliaia di soldati ucraini accerchiati nel territorio russo del Kursk e senza via d'uscita. E dopo poco è stato lo stesso Putin a rispondere che per farlo Kiev deve dare loro l'ordine di arrendersi. Nel frattempo gli ucraini hanno negato che le truppe sono accerchiate, anche se lo stesso presidente Zelensky ha ammesso che la situazione è difficile. Il Presidente ucraino si è spinto anche ad immaginare un controllo americano del rispetto di una eventuale tregua futura e una copertura aerea totale per proteggere il proprio Paese. Le prospettive di pace, secondo Zelensky sono concrete e in questo c'è sintonia con Washington. Il tutto mentre da Mosca si riafferma che un cessate il fuoco di 30 giorni è interesse solo degli ucraini e si insiste per una tregua successiva ad un accordo che tenga in considerazione le conquiste e le richieste ottenute dalla Russia. Comunque, dopo che ne nelle prossime ore Witkoff riferirà a Trump dettagli del suo colloquio con Putin, è probabile che i due Presidenti, americano e russo si sentano al telefono direttamente. Così si capirà meglio se il cauto ottimismo espresso sia dal Cremlino che dalla Casa Bianca può trasformarsi in un vero spiraglio per una tregua o una pace. .