Alla vigilia del 7 di ottobre l'esercito israeliano intensifica le operazioni dentro la striscia di Gaza lanciando un ordine di evacuazione per le oltre 200.000 persone che si trovano ancora nell'area, intrappolate da un accerchiamento militare dell'esercito intorno a Jabalia, impegnato in pesanti scontri armati con le brigate armate di Hamas e le istruzioni del Ministro dell'Interno di Gaza che esorta i residenti del Nord a non abbandonare le proprie case o tende. Una ventina i morti tra cui almeno 9 bambini. Bombardamenti notturni a Deir al-Balah e a Jabalia uccidono rispettivamente 25 persone e un giornalista di soli 19 anni. Uno degli obiettivi dichiarati dell'esercito israeliano è quello di assicurarsi un controllo totale delle aree confinanti con Israele in previsione delle manifestazioni commemorative del 7 di ottobre in un clima di alta allerta per attentati. Soprattutto dopo un attacco con un coltello nella città di Beersheba da parte di un cittadino israeliano appartenente alla comunità beduina che ha ucciso una poliziotta e lasciate ferite 11 persone. Non è il primo attentato di questa settimana. Qualche giorno fa a Jaffa due palestinesi di Hebron hanno sparato contro la folla uccidendo 7 persone tra cui Victor Shimshon Green, un cittadino italiano che viveva in un rifugio per senzatetto a Tel Aviv. Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati dalla televisione Kan un quarto di israeliani sta seriamente valutando la possibilità di trasferirsi all'estero vista la continua escalation regionale, mentre l'Iran decide di chiudere il suo spazio aereo dalle 9 di sera fino alle 6 di mattina orario locale. Una decisione che arriva nel pieno dell'attesa di una risposta israeliana all'attacco missilistico di Teheran di questa settimana. Continuano anche i bombardamenti nel sud di Beirut. Fonti interne alle guardie rivoluzionarie iraniane lasciano trapelare che il gruppo armato ha perso contatto con il proprio comandante, Esmail Qaani, atterrato a Beirut la scorsa settimana. Il Ministro dell'Istruzione libanese avverte: "Il 40% degli studenti del paese è oramai sfollato". Non sono solo le azioni militari ed aumentare il clima di tensione. Il Parlamento israeliano approva due disegni di legge che da domani impediranno all'Agenzia delle Nazioni Unite per i Profughi palestinesi di avere contatti con le autorità israeliane e successivamente di operare all'interno del territorio di Israele, l'unica via di accesso per raggiungere i profughi nella Cisgiordania occupata.