Molto probabilmente è un'immagine cui dovremo abituarci: Vladimir Putin e Masoud Pezeshkian a confronto in un clima cordiale in cui concordano sulle strategie politiche ed economiche. Il primo appuntamento dei leader russo e iraniano ha avuto come sfondo Ashgabat in Turkmenistan, in previsione del prossimo meeting dei BRICS a Kazan, nella Federazione, il prossimo 22-24 ottobre. Una scena a cui ci dovremo abituare e che non sorprende, la Repubblica islamica e la Russia sono da anni partner ufficiosi con un proficuo e continuo scambio di materiali strategici. Basti pensare ai missili Shahed, iraniani, impiegati dai russi sul fronte ucraino. Le relazioni con l'Iran sono per la Russia una priorità, ha quindi dichiarato entusiasta Putin, e si stanno sviluppando molto bene. Quest'anno assistiamo a una crescita dell'interscambio. Il numero uno del Cremlino ha anche sottolineato la condivisione degli ideali, una visione del mondo convergente, parlando di un nuovo ordine mondiale. Entrando nello specifico e alludendo al Medio Oriente il Presidente russo ha toccato le corde più sensibili per Teheran, il regime sionista non rispetta alcun quadro legale e umanitario internazionale e la situazione nella regione è terribile. Gli ha fatto da contraltare Pezeshkian, i paesi europei e gli americani non vogliono che le relazioni tra gli stati della regione proseguano in modo calmo e ha poi definito la relazione tra Iran e Mosca sincera e strategica. Una relazione, mai clandestina in effetti, ma che ora verrà consacrata nel prossimo incontro a Kazan, in cui verrà firmato un accordo per il partenariato strategico. Un incontro cui peraltro anche la Turchia prenderà parte per la prima volta, aggregandosi, anche qui ufficialmente, per la prima volta ai BRICS. Insomma, una sorta di alleanza alternativa all'Occidente. Può piacere o meno, ma il nuovo ordine mondiale, in effetti, si è già formato.