Guerra Ucraina, aggiornamento delle 7 dell'inviato a Kiev

18 mag 2022
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Un secondo gruppo di militari ucraini è stato evacuato dalle acciaierie Azovstal. Ieri, nel pomeriggio, 7 pullman, non si sa con quanti militari a bordo e non sembravano feriti, stando ai testimoni. I primi militari: 52 feriti gravi e 211 altri soldati sono stati evacuati ieri nella notte e sono stati portati nella Repubblica Popolare di Donetsk, in alcuni ospedali e in alcuni centri di smistamento. Ora l'Ucraina sta dicendo che sta trattando in tutti i modi per salvare la vita dei propri soldati, e l'ordine stesso di arrendersi e di accettare l'evacuazione è arrivato dal Comando Supremo delle Forze Armate ucraine, che ha detto ai propri soldati, quelle Battaglione Azov, della 36a Brigata e delle forze territoriali di Mariupol che erano ancora intrappolati nelle acciaierie, che la missione era compiuta. Hanno ritardato l'avanzata dei russi e hanno bloccato 17 battaglioni, dunque circa 20.000 persone, per 82 giorni. In questi 82 giorni l'esercito ha potuto riorganizzarsi, organizzare soprattutto le difese a Sud, a Cherson e a Zaporizhzhia e nel Donbass. Perchè quei battaglioni sarebbero serviti per l'offensiva, che è tuttora in corso. C'è polemica, in Ucraina, per la loro sorte. C'è preoccupazione per la loro sorte perché la Duma ieri ha fatto sapere di voler approvare con procedura d'urgenza una legge che vieta lo scambio di prigionieri nel caso dei soldati del Battaglione Azov, in particolare, intrappolati a Mariupol, perché sono dei criminali nazisti. La Corte Suprema il 26 di maggio analizzerà poi una legge che dovrebbe dichiarare il Battaglione Azov organizzazione terroristica in Russia. Dunque potrebbero essere giustiziati, questa è la sostanza. Potrebbero essere stati evacuati ma potrebbe essere una trappola, questo è il sospetto all'interno dei media ucraini. D'altra parte, anche in Russia, soprattutto fra i blogger e su Telegram, c'è grande polemica perché si voleva la conquista delle acciaierie Azovstal e la si vede invece come un compromesso con i nazisti, perché la retorica putiniana, in particolare sulla denazificazione dell'Ucraina, si appoggia moltissimo sul Battaglione Azov che sarebbe il responsabile dell'eccidio di Odessa del 2014, in cui più di 100 filorussi furono uccisi e sarebbe responsabile, stando alla propaganda russa, del genocidio dei russi nel Donbass.

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