La situazione all'acciaieria Azovstal è ancora in evoluzione. Nel senso che la Russia dice che ci sono stati 1.730 soldati che si sono arresi e i primi 900 sono stati subito portati in un campo di prigionia. Vedremo se saranno processati per crimini di guerra o se ci sarà lo scambio di prigionieri, come chiede l'Ucraina. Però alcune centinaia di soldati resterebbero ancora dentro, fra questi i vertici militari: il Comandante del Battaglione Azov e altre figure di spicco e starebbero ancora combattendo. Anche se l'Ucraina ammette che la situazione militare lì, si è piuttosto calmata rispetto ai giorni scorsi. Nella notte ha parlato il presidente Zelensky e ha parlato di crimini di guerra, ha detto soprattutto che la situazione in Donbass è un inferno e che lì, i russi stanno bombardando e distruggendo praticamente ogni città. Sentiamo Zelensky. Zelensky dice che in Donbass è un inferno e che l'unico scopo dell'avanzata russa è distruggere e uccidere i cittadini ucraini. Un'accusa molto grave, che però trova riscontro da quello che accade sul campo. Ieri 12 morti e 40 feriti a Severodonetsk, una delle città più duramente colpite. Viene messa sotto bombardamento anche ... dove c'è un hub importante di militari ucraini, se dovesse cadere poi praticamente tutto il Donbass rischierebbe di cadere. La Russia non è lontana dall'obiettivo della seconda parte della guerra e dell'avanzata in questo Paese, cioè la difesa dei russi del Donbass, dal loro punto di vista ovviamente, nel senso che Luhansk è quasi tutta presa e Donetsk è duramente sotto bombardamento. Intanto la Russia ha detto di volersi sedere al tavolo delle trattative, l'Ucraina ha respinto al mittente la richiesta, dicendo bisogna che le truppe russe se ne vadano dal Paese, quantomeno dai confini che avevamo il 24 di febbraio. Non sembrano esserci segnali in questo senso, nel senso che a Mariupol, e a Kherson, sono le regioni già conquistate dai russi, i russi stanno cercando di stabilizzare la propria amministrazione, Kherson conferma di voler annettersi direttamente alla Federazione Russa in un prossimo futuro.