"La presidenza di turno polacca dell'Unione Europea romperà lo stallo che si è formato sul percorso di adesione dell'Ucraina nell'UE, accelereremo il lavoro". Appena giunto a Varsavia, Volodymyr Zelensky incassa il sostegno polacco, in effetti mai messo in discussione. Il premier, Donald Tusk, nel ricevere il numero uno di Kiev aggiunge anche di essere disponibile ad ospitare il prossimo vertice internazionale sulla ricostruzione postbellica. Uno sguardo al futuro in un giorno in cui il presente è molto complicato per l'Ucraina. Poche ore prima infatti si era consumato uno dei più violenti attacchi da parte della Federazione Russa. Il bilancio complessivo del raid è ancora parziale ma le informazioni ufficiali descrivono un quadro preoccupante, anche perché ad essere colpito è stato soprattutto l'ovest dell'Ucraina in genere più risparmiato dal conflitto. Due siti di infrastrutture essenziali sono stati colpiti nei distretti di Drohobych e Stryj ha spiegato infatti il governatore della regione di Leopoli. Secondo The Kyiv Independent forti esplosioni sempre a ovest sono state segnalate a Chmel'nyc'kyj e Ivano-Frankivs'k. Non è stato naturalmente risparmiato neanche l'est e anche Kharkiv è stata bersagliata dai missili russi. A limitare i danni alle strutture energetiche, probabilmente, la decisione dell'operatore pubblico, Ukrenergo, di un black-out in previsione dell'attacco. Zelensky ha assicurato che per ora il sistema elettrico è funzionante in tutta l'Ucraina. Questa la situazione sul campo che descrive la crescente difficoltà di Kiev a fronteggiare gli attacchi russi. E mentre si conclude uno scambio di prigionieri tra russi e ucraini l'ex consigliere di Putin, Patrushev, si spinge a dichiarare che l'Ucraina, e anche la Moldova, in un futuro potrebbero non esistere più. Una provocazione diretta alla Nato che da Helsinki lancia l'operazione "Sentinella del Baltico": il dispiegamento di navi e aerei da pattugliamento con l'obiettivo di fornire maggiore sorveglianza e deterrenza nel mare settentrionale. Le zone cioè a rischio di attacco russo.