Guerra Ucraina, Zelensky: grazie Italia per il sostegno

"Non abbiamo mai avuto dubbi rispetto alla forza delle decisioni italiane nei nostri confronti, rispetto al supporto dell'Italia per l'Ucraina. Vogliamo ringraziare l'Italia per il sostegno politico che ci ha dato". I ringraziamenti non sono di rito, il Presidente ucraino, in collegamento con il forum Ambrosetti, coglie la palla al balzo per rilanciare i punti chiave della sua strategia. Senza Crimea, senza Donbass e senza i territori occupati, non può esserci una pace sostenibile, ha ribadito, chiarendo che un negoziato adesso è impossibile. Posizione speculare di Mosca, espressa dal suo Ministro degli Esteri Sergej Lavrov nel suo incontro con l'omologo turco Fidan, che si è riferito al piano ucraino definendolo l'inaccettabile, categorica, a priori, senza speranze, cosiddetta formula di pace di Zelensky. Difficile immaginare un negoziato alle attuali condizioni se si vuole dare retta anche a quanto ha rivelato il capo dell'Intelligence ucraina Kyrylo Budanov, secondo cui Mosca ha messo appunto, invano, diversi piani per assassinare il Presidente ucraino. Nel frattempo, sono in corso le cosiddette elezioni nei territori occupati dai russi nell'area di Zaporizhzhia, quelle che vengono unanimemente definite una farsa della maggioranza della comunità internazionale, che, infatti, non gli da alcun valore. E forte di questo, Zelensky ha invitato la popolazione a boicottarle. Intanto sul campo, prosegue la battaglia aerea, dove sembra essersi concentrato lo sforzo ucraino per contrastare quella che finora era considerata una supremazia schiacciante. Sono cinque in totale le regioni russe che da ieri sera sono state oggetto di attacchi con droni, le autorità locali di Mosca, Kursk, Brjansk, Pskov e Belgorod hanno tutte riferito di raid ucraini. La missione di Kiev però è ancora più alta, avere armi di propria fabbricazione che le permettono di colpire la Federazione, cosa che, con le dotazioni Occidentali, non è possibile. Zelensky però, ha fatto cenno a una nuova arma a lungo raggio di fabbricazione ucraina che avrebbe raggiunto, con successo, un obiettivo a 700 km distanza.